Sin da quando ero bambino, perché anche io sono stato bambino, la mia mamma mi ha spiegato che il presepe è la rappresentazione della vita di un essere umano.
Nel presepe c’è la vita che si muove intorno al bambinello appena nato, ogni bambino quando nasce si trova nella società, dove ci sono i genitori, la sua mamma che lo ha partorito, il suo papà che lo ha generato, i parenti, gli amici e tutto l’ambiente familiare che lo accoglie come nuovo venuto.
Ma c’è anche la società esterna, ci sono le persone che lavorano, ci sono i falegnami, che costruiranno per lui tavoli e sedie per la sua casa, i panificatori che sforneranno il pane per cibarlo, i pastori e gli agricoltori che alleveranno gli animali e coltiveranno la terra per il suo desinare, ed egli crescerà percependo le bellezze create dagli artisti e godrà delle bellezze dell’esistenza.
E ci saranno anche i notabili e le autorità, che rappresentano la società che organizza e gestisce i rapporti e le relazioni della politica, dell’economia, delle scienze.
Insomma il presepe è un messaggio di vita, è il primo insegnamento che un bambino può ricevere, nella mangiatoia accudito dai suoi genitori e riscaldato dagli animali della fattoria, da cui entra nel mondo che lo aspetta come speranza di una nuova esistenza libera e felice.
Per me ogni bambino che nasce è importante, ogni bambino è unico sulla terra, non ci sono e non ci saranno mai altri bambini come lui, e perciò ogni bambino dovrebbe avere il suo presepe.
In ogni cosa che facciamo, in ogni occasione, non dovremmo mai dimenticare di compiere bene le nostre azioni, per questo dovremmo vivere il Natale in ogni momento, ogni giorno, per ogni cosa che facciamo, perché ci sia sempre un senso compiuto della nostra vita e delle nostre azioni.
Tanti bambini nascono ogni giorno, perciò ogni giorno è Natale.
Alberto Maria Trabucco
Roma 24 Dicembre 2020
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